KM TAPPA: 14,8
DISLIVELLO: SALITA m 80 DISCESA m 70
Prima di un lungo viaggio bisogna sempre controllare tutto: acqua, gomme, batteria. Queste sono le indicazioni che mio papà mi ha sempre dato. La tappa di oggi è stata davvero breve, manco 15 km, e praticamente pianeggiante, ‘na passeggiata direte. Si è vero una passeggiata, l’unica pecca, anzi le uniche pecche…?! Sole e asfalto. Aspettate aspettate, con tutta l’acqua che ho preso l’anno scorso non mi lamento di certo eh…magari una nuvoletta ogni tanto non sarebbe male. Questi 15 km li avrei potuti saltare facilmente prendendo il treno, ma proprio perché erano pochi li ho sfruttati per testare lo zaino nuovo, le scarpe modificate e le scarpette di Alex. Questo perché le prossime tappe avranno quasi sempre asfalto ma saranno ben più lunghe, quindi meglio settare bene gli ingranaggi.
Questa mattina mi ci è voluto un attimo per uscire da Santander, per ritrovare le care amiche conchiglie gialle, fino a quando ad una bella rotonda non sapevo che strada prendere. Beh niente panico, prendo la guida ed una mela ed inizio a leggere. Non ricordo da dove, sento una voce che mi dice “Hola pellegrino”, li per lì non c’ho fatto caso subito, poi ho realizzato che forse il pellegrino potevo essere io e mi sono voltato. Mi si presenta una signora, avrà avuto 50 anni circa, con in mano borsine pienissime di non so che cosa visto l’orario un pó presto. Sono riuscito giusto giusto a ricambiare il saluto, che subito mi dice la direzione che dovevo prendere, allora ringrazio e le auguro una buona giornata. Tutto qui…?! penserete…il bello viene adesso. Tempo di voltarmi, mi richiama ed indicando Alex con il capo mi dice: “Su amigo es el mejor compañero de viaje!”, lascio a voi la facile traduzione. A botta fredda volevo darle un bacio, poi pensandoci bene (e guardandola bene), ho detto meglio ringrziare e basta ahahah. Mi sono voltato, ho fatto qualche passo e poi boooomm lacrime a non finire. Ero al settimo cielo. Non potevo ricominciare al meglio questa nostra avventura.
Ora siamo qui, in questo albergue proprio alla fine della tapp, vicino alla stazione. Una camerata da 12 letti e lui piazzato in mezzo alla stanza a prendersi una carezza da tutti quelli che passano. In fondo è un Pellegrino come tutti noi qui dentro.
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