KM TREKKING: 14,3
DISLIVELLO: SALITA m1140 DISCESA m1100
Da tempo avevo voglia di una bella e lunga ciaspolata in mezzo al nulla e nella mia ormai infinita lista di trekking da fare e vette da raggiungere c’era proprio questo giro.
Il Piz Tri è una classica invernale, soprattutto per scialpinisti, ma offre anche la possibilità di una ciaspolata di tutta soddisfazione tra spettacolari ed infiniti panorami e la magia del bosco innevato nella quale si sviluppa gran parte dell’escursione.
La cornice è quella della bellissima Valcamonica, che offre un’infinita possibilità di trekking. Percorrendo la strada statale che porta ad Edolo giriamo a sinistra in direzione di Malonno e subito troviamo le indizicazioni per la frazione di Loritto. Sarà proprio da questa frazione che inizierà il nostro stupendo giro.
Domenica mattina era impossibile sbagliare strada, diverse macchine davanti e dietro di noi con gli sci nei portapacchi non potevano che andare in luogo, a Loritto. Oltrepassato l’abitato, proseguiamo sino a dove la strada innevata non permette di andare molto oltre, anche perché proprio lì a sinistra troviamo la prima segnaletica che indica in quattro ore il tempo per raggiungere il Piz Tri. Vedendo partire le persone con gli sci già ai piedi decidiamo di montare direttamente le ciaspole, effettivamente un pò di neve già c’è, ma proseguendo lungo la strada innevata vediamo che sono più d’intralcio che altro, sicuramente sarebbero stati più utili un paio di ramponcini (sempre presenti nello zaino).
Con moderata pendenza proseguiamo lungo il sentiero che, addentrandosi nel fitto bosco, raggiunge una successiva indicazione del segnavia 95A. Qui è possibile scegliere se proseguire seguendo il sentiero a sinistra, sicuramente più insidioso dal punto di vista del ghiaccio, oppure continuare verso destra lungo la comoda strada che, allungando di poco il percorso, risulta però più ciaspolabile. Comunque sia, poco oltre, superate alcune baite, entrambe le vie percorribili si uniscono nuovamente in un’unica traccia nella neve.
Ovviamente quale via avremmo mai potuto scegliere….?!? Quella buia, cupa e ghiacciata all’interno del bosco o quella innevata baciata dal sole che iniziava a scaldare le nostre teste….?!? Beh non poteva che essere la seconda opzione, che fatalità, quella mattina, era anche la meno gettonata, anzi non c’è proprio nessuno con noi. La pace più assoluta.
La prima parte del percorso si snoda in un piacevolissimo e continuo saliscendi per nulla impegnativo dentro e fuori dal bosco, fino ad arrivare ad una sorta di mega balcone naturale quasi a quota 1500m. Il cielo è stupendo, limpido e ci permette di vedere perfettamente di fronte a noi, tra le tante vette, il Monte Aviolo (2881m), il Piz di Olda (2495m) e Pian della Regina (2628m). Li per li la voglia, e l’idea, era quasi quella di fermarsi e stendersi al sole ammirando la stupenda cartolina che che stava regalando la domenica mattina. Invece no, volevamo conquistare la vetta. Quindi, foto di rito, tazza di tè caldo e poi di nuovo in marcia.
Proseguendo lungo il tracciato sempre ben battuto da altri escursionisti prima di noi, raggiungiamo una zona con meno vegetazione e dagli spazi più aperti, con la presenza di alcuni ampi pianori che nascondono, nel periodo invernale, alcuni bei laghetti.
Ci troviamo nella cosidetta zona dei laghetti, a quota 1900 metri circa di altitudine; difronte a noi è chiaramente visibile la dolce sagoma del massiccio del Piz Tri.
Se fino a quel momento era stata una piacevole e tranquilla passeggiata, ora il sentiero, piegando leggermente verso sinistra e portandoci sul dorso della montagna, inizia ad essere improvvisamente e decisamente più ripido. Nulla di pericoloso, prestando
sempre e comunque la dovuta attenzione seguiamo le tracce fino a raggiungere a vetta a quota 2303m.
Vetta contrassegnata da una croce in alluminio sempre ben visibile anche da lontano.
Lo spettacolo è sicuramente garantito dall’ampio panorama sulle montagne della media valle Camonica e sulle principali vette del pizzo Badile Camuno, dell’Adamello e le più vicine pareti del monte Aviolo.
Che dire prima di chiudere…ciaspolata davvero stupenda e non troppo impegnativa tranne nel tratto finale. Si tratta comunque di giro lungo da fare con le ciaspole che ci ha tenuti impegnati per quasi 8 ore, quindi consiglio di partire presto a camminare e con bel termos di tè caldo, anzi bollente, nello zaino.
DETTAGLI TREKKING: https://www.komoot.com/tour/26757064?ref=wta
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