KM TREKKING: 16,6
DISLIVELLO: SALITA m840 DISCESA m840
Era un pò di tempo che io ed Alex avevamo voglia di neve, sì, di quella bella neve fresca e bagnata che riflette impeccabile il calore dei raggi solari. La meta pensata inizialmente era il Lago Aviolo, ma dopo qualche consultazione abbiamo abbandonato l’idea perché troppo pericoloso salire con Alex. L’alternativa è stata trovata subito, la Val Grande, più precisamente il Bivacco Saverio Occhi. Tanta era la voglia di neve quanto non avevo voglia della classica levataccia e fare due ore di macchina…anche qui la soluzione era dietro l’angolo: il camperino della Manu e del Claudio. Una manna dal cielo.
Il Bivacco Occhi è situato in località Plas de l’Asen nella Val Grande. Questa valle, interamente compresa nel Parco dello Stelvio, è lunga circa dodici chilometri e sale da Vezza d’Oglio fino al Passo di Valgrande (m. 2978).
Bagagli e viveri ed Alex ovviamente caricati sul camperino possiamo partire alla volta della Val Camonica. Arrivati a Vezza d’Oglio lasciamo la statale 42 più o meno al km 128 per girare a sinistra in Largo Marconi. Giriamo poi nuovamente a sinistra in Via Dante e proseguiamo sempre dritti lungo Via Castellino sino ad arrivare ad un quadrivio nei pressi di un ponte dove alla destra c’è un parcheggio sterrato.
Possiamo proseguire a sinistra verso la frazione Grano (m. 1223), oppure a destra verso la frazione Tu (m. 1207). Da queste due località partono due sentieri che successivamente si uniscono.
Possiamo anche parcheggiare e proseguire diritto a piedi lungo una stradina asfaltata, all’inizio della quale ci sono un segnale di divieto di accesso ai veicoli non autorizzati e alcuni segnavia che indicano con il sentiero 2: Val Grande a ore 2.15, Rifugio Occhi a ore 3, Passo Pietra Rossa a ore 6.30, Riguccio a ore 2.30, Bivacco Linge a ore 8.30.
Decido di tentare la sorte e di proseguire dritto per la stradina asfaltata che sale a lato della casa. Stradina leggermente innevata e liscia che mi fa correre qualche brivido lungo la schiena e non per il freddo. Lancio in camperino in questa breve ma folle corsa che ci porta nel parcheggio indicato sulla destra. Mi fermo a pochi centimetri dal muretto, freno a mano ben tirato: la base è operativa. Per non rischiare bruschi risvegli notturni decido di scendere e piazzare qualche bel sasso dietro le ruote, guardando il camperino lo vedo non propio a bolla, ma dopo uno slittante tentativo di manovra per metterlo meglio, decido che è parcheggiato molto bene. Risalgo sulla base operativa: riscaldamento acceso, acqua sul fornello per un buon piatto di pasta col ragù (quello buono della mamma), berretta rigorosamente in fresca non in frigo ma nella neve fuori. Beh, che la serata abbia inizio.
Da questo parcheggino, in Località Cascatelle (m. 1145), l’indomani sarebbe iniziato il nostro cammino lungo la Val Grande.
Dopo una bella dormita al caldo ed una bella colazione sia dolce che salata, bisogna sempre fare il pieno di energie, siamo pronti per la nostra divertita nella neve.
Percorriamo quella che dovrebbe essere una strada asfaltata, che in poco più di mezz’ora, ci porta ad una zona pic-nic appena dopo un ponte chiamata Acqua Calda (m. 1360).
In questo punto termina l’asfalto ed inizia la parte ciottolata/sterrata.
Alla sinistra ci sono vari tavoloni e panche, una fontana con vasca e un barbecue. Ci sono anche una cappella con un quadro raffigurante una Madonna con Bambino e una baita. Vediamo anche il segnavia n. 2 a bandierina che indica il percorso che attraversa tutta la vallata.
Ci incamminiamo per un tratto all’interno di un bosco su di un fondo acciottolato, si intravede ai bordi del sentiero dove la neve si è sciolta un pochino, con due muretti ai lati.
Usciti dal bosco incontriamo il percorso che sale da Tu che arriva dalla destra con un tornante destrorso. Alla sinistra si stacca una stradina contrassegnata dal segnavia n° 3, mentre il percorso n° 2 prosegue diritto. Seguiamo il segnavia n° 2. Troviamo un cartello che indica un agriturismo. Alla destra ci sono delle protezioni in legno e in basso vediamo una baita e un ponte sotto il quale scorre il Torrente della Val Grande che ci accompagnerà lungo il cammino, a volte da un lato e a volte dall’altro della stradina, a volte vicino e a volte invisibile più lontano.
Il nostro cammino prosegue tra muretti di pietre che ogni tanto affiorano dalla neve e troviamo il cartello giallo che segnala l’inizio del Parco Nazionale dello Stelvio (m. 1415).
Troviamo altre baite e stalle alla sinistra su una delle quali vediamo il segnavia a bandierina n. 2. Un cancelletto di legno chiude l’accesso ad un prato all’inizio del quale c’è un crocefisso (m. 1460). Dalla sinistra si immette la stradina che proviene da Grano. Alla destra ci sono una baita e una staccionata. I segnavia indicano Località Roche (m. 1464), davanti: Passo Pietra Rossa, Laghetti Canè, Lago Reguccio; dietro: Grano da un lato e Tu dall’altro (m. 1480). Dopo un tratto con poca pendenza proseguiamo in salita tra alberi e prati. Raggiungiamo l’agriturismo Malga Val Grande. Sulla destra ci sono uno spazio per parcheggiare e delle lampade appese a dei pali. Un cartello indica: “Scudeler m. 1660” (m. 1560).
Proseguiamo con poca pendenza tra prati e alberi.
Non possiamo sbagliare, proseguiamo sempre dritti lungo il sentiero in leggera salita raggiungiamo alcuni ruderi. Su di un cartello leggiamo I Cuciarel (m. 1590″)
Alla sinistra ci sono una baita e un crocefisso. Continuiamo quasi in piano con paletti di legno che reggono del filo spinato da ambo i lati. Passiamo accanto ad un piccolo larice contorto.
Raggiungiamo un ponte prima del un quale su di un albero vediamo i bolli bianco rossi. Con il ponte, che ha le sponde in legno, attraversiamo il torrente portandoci alla sua destra (m. 1645). In leggera salita raggiungiamo altre baite che troviamo alla destra. Sulla prima leggiamo “Baita Rizzi“. Alla sinistra c’è un piccolo monumento, a ricordo di una persona deceduta, sormontato da un crocefisso. Su di un cartello leggiamo: “Case Tonale m. 1669“. Rientriamo nel bosco e proseguiamo in salita su fondo acciottolato (ogni tanto si intravede sotto la neve). Vediamo un torrente scendere ripidamente dalla montagna alla sinistra. Torniamo a camminare quasi in piano su sterrato.
Alla destra oltre un cancello e una recinzione ci sono delle baite. Un cartello indica: “Caret – Case Leggerini m. 1711“. Più avanti troviamo un altro cartello: “Caret m. 1726 s.l.m.” A sinistra viene indicata la ciclabile n. 61 Gipeto. Alla destra vediamo la chiesetta di Caret, dedicata alla Madonna del Carmelo, raggiungibile tra i prati e per me, tra la neve, attraversando un’area pic-nic con vari tavoli e panche in legno, barbecue e una fontana la cui acqua cade in un tronco di legno scavato, collocato in una vasca realizzata con pietre e cemento.
Un affluente del torrente arriva dalla destra, accanto ad un rudere, e attraversa la stradina passandole sotto. Subito dopo riprendiamo a camminare su sterrato, quasi in piano o in leggerissima salita. Attorno tutti i prati sono innevati, qualche cespuglio sbuca qua e la e pochissimi alberi.
Il torrente alla sinistra è vicino alla stradina.
In vista della Malga Grande, tramite un ponte con le sponde in legno, passiamo alla sinistra del torrente (m. 1765). Poi, in leggera salita, raggiungiamo la recinzione oltre la quale ci sono i diversi edifici della malga e una fontana con vasca. Su di un cartello leggiamo: “Malga Val Grande m. 1785 s.l.m.“.
All’uscita dalla recinzione troviamo alcuni segnavia che indicano a sinistra: Lago Reguccio, Passo Dombastone. Subito dopo su di una palina vediamo altri segnavia che indicano davanti: Passo Pietra Rossa a ore 2, Bivacco Linge a ore 6, S. Apollonia a ore 8.30; dietro: Cappella di Caret a ore 0.30, Cappella Acqua Calda a ore 1, Vezza d’Oglio a ore 2.
In teoria dovremmo seguire il sentiero, che va a destra, poi ad un certo punto gira a sinistra. Un tratto è pianeggiante e poi sale leggermente. Nella mia versione invernale ovviamente così non è stato. Come vedete dalla fotografia sopra, avevamo l’imbarazzo della scelta su quale via prendere e creare. Per non fare troppa fatica abbiamo seguito le tracce di due ragazzi che la notte prima avevano dormito in bivacco e li abbiamo incrociati appena prima (per me) della malga Val Grande.
Il bivacco è circondato da un recinto in legno, consta di due edifici. Alla sinistra c’è il bivacco vero e proprio, a due piani, inaugurato nel 1994; mentre alla destra c’è una baitella realizzata nel 2003. Nel primo edificio, a piano terra ci sono il locale cucina con tre tavoli e panche, stufa, due fornelli con bombola, lavandino, alcuni armadietti e cassetta per le offerte. Inoltre ci sono un ripostiglio con le stoviglie, un ripostiglio con la dispensa e il bagno. Al piano superiore c’è un dormitorio con 31 posti letto completi di materassi e coperte. Illuminazione da pannello solare.
Nel secondo edificio ci sono un locale dormitorio con 12 posti letto completi di materassi e coperte, stufa, tavolo e relative panche, alcuni armadietti, il locale legnaia e un ripostiglio.
Trattandosi di un bivacco è sempre aperto ma per il pernottamento è opportuno preventivamente informare la Pro Loco di Vezza d’Oglio.
Le tariffe (da versare direttamente al bivacco) sono: 5€ per il pernottamento, 2.50€ per l’uso di cucina e gas, 5€ per l’uso della legna.
DETTAGLI TREKKING: https://www.komoot.com/tour/25751500?ref=wtd
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